Chiedi perdono

Inshallah è la parola magica di Lily. Appartiene a un linguaggio che, come ben sa, non bisogna utilizzare di giorno se non in caso di emergenza. Perchè le parole sono come i desideri di un genio: non vanno sprecate. Lily non ha nemmeno una comprensione rudimentale dell’arabo; per lei è qualcosa di onirico. La sera,  a letto, quando le luci sono spente da un pezzo, lei e Frances parlano quella strana lingua. La loro lingua da letto. Frances usa espressioni che ricorda a metà e racconta frammenti di antiche storie, intrecciandole a brani di canzoni, riempiendo le molte lacune con parole di sua invenzione che si avvicinano al suono della lingua della Patria Lontana della mamma. Lily conversa con disinvoltura nella lingua inventata, senza sapere quali parole sono autentiche, quali inventate, quali ibride. Il significato sta nella musica e nell’intimità del loro letto-tappeto magico. Mille e una notte.

Ann-Marie Mac Donald
Chiedi perdono
Adelphi, 2002
traduzione: G.Granato
in copertina: Winslow Homer, Crepuscolo (1881-1907)

consigliato accanitamente da Emy Ceravolo